In quanti di voi credono al mito della vitamina C come rimedio per prevenire e curare il raffreddore? Quanto c’è di vero in questa credenza?
In questo articolo andremo ad analizzare la presunta relazione tra vitamina C e raffreddore attraverso il punto di vista scientifico, sfatando i falsi miti e scoprendo se può davvero aiutare a prevenire e curare i sintomi influenzali.
Indice dei Contenuti
Vitamina C: cos’è e a cosa serve nel nostro organismo?
La vitamina C, chiamata anche acido ascorbico, è un micronutriente con proprietà antiossidanti fondamentale per la salute umana.
È coinvolta nella guarigione delle ferite, nella salute dei denti e delle articolazioni.
Inoltre, interviene nella difesa cellulare dai radicali liberi, favorisce la riduzione dell’acido folico nonché la conversione del ferro ferroso a ferro ferrico.
La vitamina C è un nutriente essenziale per l’uomo ed è importante introdurla quotidianamente con la dieta.
Gli alimenti più ricchi di vitamina C sono gli agrumi, le fragole, il ribes nero, i pomodori, i peperoni rossi e verdi, i frutti di bosco, i kiwi, la verdura verde, i cavoli, il cavolo nero, i cavoletti di Bruxelles, gli spinaci e le patate.
La vitamina C previene davvero il raffreddore? Cosa dice la scienza
Quando si ha l’influenza, è comune pensare che mangiare agrumi e bere molte spremute d’arancia possa aiutare a eliminare il raffreddore.
Ma è davvero così?
L’idea che la vitamina C possa prevenire il raffreddore si è diffusa principalmente grazie al chimico Linus Pauling, due volte premio Nobel, che negli anni ’70 promosse l’uso di alte dosi di vitamina C per prevenire e curare il raffreddore comune, sostenendo che l’assunzione di questa vitamina potesse ridurre l’incidenza e la durata del raffreddore. Sebbene alcuni studi iniziali sembrassero supportare questa ipotesi, ricerche successive hanno mostrato risultati contrastanti.
Ma… che cos’è, effettivamente, il raffreddore?
Il raffreddore è una malattia causata da un’infezione virale e la vitamina C non è in grado di bloccare l’ingresso dei virus all’interno delle nostre vie respiratorie. Di conseguenza non previene il raffreddore.
Alcuni studi hanno però dimostrato che chi assume 200 mg di vitamina C in più al giorno durante il raffreddore ha qualche piccolo giovamento.
Dato che però questi benefici sono bassi, per ora non si consiglia di assumere vitamina C extra tramite integrazione, in quanto, ad alte dosi si sono riscontrati disturbi a livello gastrointestinale, una aumentata escrezione urinaria di ossalati e la formazione di calcoli renali.
Solo in alcuni casi specifici la vitamina C è in grado di ridurre il rischio di raffreddore, ad esempio nelle persone sottoposte a stress fisico intenso. Studi hanno dimostrato che atleti di endurance, come maratoneti, sciatori e persone esposte a freddo estremo possono beneficiare dell’integrazione di vitamina C, con una riduzione del rischio di raffreddore fino al 50%.
Non solo gli atleti, ma anche i soldati in esercitazioni militari in condizioni rigide hanno mostrato una minore incidenza di infezioni delle vie respiratorie con l’assunzione regolare di vitamina C

Vitamina C e raffreddore: aiuta almeno a ridurre i sintomi?
Abbiamo visto che la vitamina C non aiuta a prevenire il raffreddore, ma è in grado di velocizzare la guarigione o alleviare i sintomi?
Diverse ricerche suggeriscono che la vitamina C può attenuare la gravità dei sintomi del raffreddore, infatti chi assume regolarmente questa vitamina tende ad avere sintomi meno intensi, un recupero leggermente più veloce e un miglioramento del benessere generale durante l’infezione.
Alcuni studi hanno dimostrato che chi assume 200 mg di vitamina C in più al giorno durante il raffreddore ha qualche piccolo beneficio.
La durata del raffreddore potrebbe ridursi dell’8% negli adulti e del 14% nei bambini.
Questo effetto è più evidente nei soggetti che assumono vitamina C quotidianamente, piuttosto che solo quando ci si ammala.
E gli integratori di vitamina C? Sono davvero utili come si dice?
Gli integratori sono comodi per raggiungere dosaggi di vitamina C elevati rapidamente, ma non sono necessari per chi ha un’alimentazione equilibrata.
Infatti, questa vitamina, come abbiamo visto, si trova in diversi alimenti, come i peperoni, i kiwi, le arance e gli agrumi.
È comunque consigliato monitorare il proprio introito giornaliero di vitamina C, poiché svolge diversi ruoli importanti, come il mantenimento della salute di denti, gengive e vasi sanguigni. Inoltre, facilita l’assorbimento del ferro di origine vegetale (presente, ad esempio, nei legumi) e contribuisce a mantenere sana la pelle.
La vitamina C è davvero utile per il sistema immunitario?
Sì, la vitamina C svolge un ruolo importante nel rafforzare il sistema immunitario.
Stimola la produzione e l’efficienza dei globuli bianchi, cellule chiave nella difesa contro infezioni batteriche e virali.
Inoltre, la sua azione antiossidante protegge le cellule dai radicali liberi, aiutandole a funzionare in modo ottimale.
Un apporto adeguato di vitamina C contribuisce anche al mantenimento di barriere fisiche come le mucose, che rappresentano una prima linea di difesa contro gli agenti patogeni.
La sua carenza, al contrario, può compromettere la risposta immunitaria, aumentando la vulnerabilità alle infezioni e rallentando i processi di guarigione.
In sintesi, sebbene non sia una soluzione miracolosa, la vitamina C supporta efficacemente le difese naturali dell’organismo, rendendolo più preparato ad affrontare le aggressioni esterne.
Falsi miti sulla vitamina C e raffreddore
La credenza popolare che la vitamina C possa prevenire o addirittura curare sintomi influenzali, come il raffreddore, sono ormai radicate nella nostra società. Tuttavia, è necessario specificare che queste convinzioni non sono supportate dalla scienza. Ecco alcuni falsi miti che è bene sfatare:
- Più vitamina si assume, meglio è. No!
Il corpo umano non immagazzina grandi quantità di vitamina C, perciò le dosi eccessive vengono eliminate con le urine. Assumere più della quantità giornaliera raccomandata non dà benefici extra e può causare problemi gastrointestinali, come diarrea e crampi.
- Gli integratori di vitamina C sono più efficaci della frutta. No!
La vitamina C presente negli alimenti, come agrumi, kiwi e peperoni è facilmente assorbibile e altrettanto efficace di quella negli integratori. Inoltre, come abbiamo visto, i cibi ricchi di vitamina C contengono altri nutrienti benefici utili al nostro corpo.
- La vitamina C cura il raffreddore una volta che è iniziato. Non necessariamente!
Se si assume già abbastanza vitamina C dalla dieta, bere succo d’arancia in più non farà una grande differenza. Inoltre, i succhi confezionati contengono molto zucchero che potrebbe indebolire il sistema immunitario.
Quanta vitamina C serve davvero al giorno?
Dal momento in cui la vitamina C non viene prodotta dall’organismo e non può essere immagazzinata, la dose giornaliera deve essere assunta attraverso una dieta sana ed equilibrata.
La Società Italiana di Nutrizione (SINU) raccomanda la seguente quantità giornaliera di vitamina C che aumenta con l’età, in corso di gravidanza e allattamento e varia in base al sesso:
- 1-3 anni: 35 milligrammi (mg)
- 4-6 anni: 45 mg
- 7-10 anni: 60 mg
- 11-14 anni: maschi 90 mg; femmine 80 mg
- 15 e più: maschi 105 mg; femmine 85 mg
- gravidanza: 100 mg
- allattamento: 130 mg
Un consumo eccessivo di supplementi vitaminici può portare a malattie anche gravi, dette ipervitaminosi.
In conclusione
Come abbiamo visto nel corso dell’articolo, la vitamina C non previene o cura il raffreddore, tutt’al più, può aiutare ad alleggerire i sintomi se assunta quotidianamente attraverso una dieta equilibrata. Infatti, uno stile alimentare sano, contraddistinto dall’assunzione di frutta, verdura, fibre, antiossidanti e altri nutrienti essenziali sono in grado di supportare la salute generale dell’organismo, di migliorare e rafforzare il sistema immunitario in modo naturale e sostenibile, senza l’utilizzo di integratori.

Efrem Lirusso
Laureato in tecniche di radiologia medica, vanta una pluriennale esperienza nel settore della sanità e nell’area socio-assistenziale.