Telemedicina: come la tecnologia sta cambiando la medicina

Viviamo nell’era della rivoluzione digitale. Le nuove tecnologie permeano la nostra quotidianità e hanno influenzato profondamente molti aspetti della società.

Quando si è deciso che era arrivato il momento di applicarle anche in campo medico, è nata la telemedicina: il fulcro dell’assistenza sanitaria è stato spostato dall’ospedale al territorio, mantenendo il cittadino al centro dei servizi.

Ma cos’è la telemedicina? Quali sono i benefici che offre? Quali sono le regole per applicarla in Italia?

Scopri tutto quello che c’è da sapere leggendo l’articolo!

Indice
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    Cos’è la telemedicina?

    La telemedicina ha permesso una maggiore equità di accesso ai servizi sanitari mediante l’utilizzo delle ICT (information and communication technologies), ma cos’è nel dettaglio?

    Come specificato nelle linee di indirizzo nazionali del Ministero della Salute, per telemedicina  si intende una modalità di assistenza sanitaria attuata mediante le tecnologie dell’informazione, che permette un contatto rapido ed efficiente tra specialisti e pazienti, indipendentemente dal luogo in cui essi si trovano.

    Più semplicemente, si tratta della trasmissione sicura di immagini, audio e video (anche in tempo reale) per la diagnosi, il trattamento, la prevenzione e il controllo di pazienti che non si trovano nella stessa località del professionista sanitario.

    È importante specificare che la telemedicina non può essere intesa come metodo sostitutivo dei servizi medici tradizionali, piuttosto come un’integrazione per migliorarne l’efficacia.

    Vediamo quali sono i benefici che offre.

    Le opportunità offerte dalla telemedicina

    Se da un lato la telemedicina permette di risolvere i problemi tradizionali della medicina, dall’altro aiuta a esplorare nuovi orizzonti per lo sviluppo della materia. 

    Ecco quali sono i principali benefici offerti:

      • equità di accesso all’assistenza sanitaria: consente a persone con disabilità, malattie croniche, o che vivono in aree remote di accedere ai servizi sanitari senza dover percorrere lunghe distanze. La telemedicina può anche garantire la possibilità di accesso all’assistenza sanitaria alle persone in carcere;
      • migliore qualità dell’assistenza: soprattutto nel caso di malati cronici, le soluzioni di auto-gestione e di monitoraggio remoto possono migliorare la qualità di vita dei pazienti e concorrere alla loro de-ospedalizzazione precoce;
      • migliore efficacia e prontezza: la telemedicina rende veloce ed efficace la comunicazione tra pazienti e assistenti, riducendo così i rischi legati alle complicanze, il ricorso alle ospedalizzazioni, i tempi d’attesa e ottimizzando l’uso delle risorse disponibili; inoltre, può essere un ottimo supporto per seguire il paziente durante la terapia farmacologica;
      • spese minori: diretta conseguenza dei punti precedenti è una diminuzione delle spese legate all’intero settore sanitario e la riduzione del costo sociale delle patologie;
      • contributo all’economia: la telemedicina non solo permette un contenimento delle spese sociali delle patologie, ma apporta anche un deciso contributo all’economia, con una crescita di valore stimata a 577 miliardi di dollari entro il 2028.

    Strumenti e interfacce

    Tutte le ICT che consentono lo scambio di dati tra il paziente e il medico/assistente sanitario sono indispensabili per le attività di telemedicina. 

    Tra questi troviamo gli apparati biomedicali e i sistemi hardware/software che hanno come obiettivo l’acquisizione dei dati biologici del paziente; sono compresi anche gli smartphone e i tablet.

    Pure le applicazioni e i portali dedicati sono di fondamentale importanza, in quanto permettono un accesso bidirezionale ai servizi.

    Ragazzo ottiene assistenza con la telemedicina.

    I servizi di telemedicina

    I servizi di telemedicina possono essere divisi in tre macro-categorie:

    • la telemedicina specialistica, che comprende tutti quei servizi di una specifica disciplina medica erogati a distanza. Tra questi troviamo la televisita, il teleconsulto (indicazione di diagnosi o terapia a distanza) e la telecooperazione sanitaria (assistenza fornita da un operatore sanitario/medico a un altro operatore sanitario/medico);
    • la telesalute, che include tutte quelle attività che permettono la diagnosi, il monitoraggio e la gestione dei pazienti (soprattutto cronici) da parte dei medici/assistenti sanitari. Prevede un ruolo attivo del medico, ma anche del paziente, in quanto è proprio il paziente a inviare al medico i dati necessari per il suo monitoraggio e la gestione della sua terapia;
    • la teleassistenza, cioè la presa in carico di persone non autosufficienti, con disabilità o anziane, tramite allarmi, servizi di emergenza, chiamate di supporto gestite da un centro per servizi socio-assistenziali.

    La telemedicina in Italia

    In Italia una quota crescente di anziani e patologie croniche ha reso necessario la riorganizzazione strutturale della rete dei servizi, tanto che dal 2020 la telemedicina è stata inserita nel Servizio Sanitario Nazionale.

    Come si legge sulle linee di indirizzo nazionali, in Italia “la Telemedicina non rappresenta una specialità medica separata, ma è uno strumento che può essere utilizzato per estendere la pratica tradizionale oltre gli spazi fisici abituali”.

    Perché sia possibile esercitarla, però, sono necessari i seguenti requisiti:

    • i centri erogatori devono essere riconosciuti dalla regione o dalle province autonome;
    • le attività devono essere conformi alle normative contenute nel Documento per l’erogazione della singola prestazione in telemedicina e/o il Documento per l’erogazione del percorso clinico assistenziale, definiti dalla Regione;
    • le attività devono soddisfare le richieste del Documento di definizione degli standard di servizio, definito dalla Regione;
    • i centri erogatori devono aver stipulato un accordo contrattuale con la Regione o l’ASL.

    Nel caso, invece, di centri erogatori privati, è necessaria un’autorizzazione da parte della Regione o della provincia autonoma, più l’obbligo di attenersi agli standard definiti dalla Regione o a livello nazionale.

    Quali sono le possibili applicazioni della telemedicina nella sorveglianza postoperatoria?

    L’impiego della telemedicina nella sorveglianza postoperatoria consente di monitorare i pazienti che si sono sottoposti a un intervento chirurgico senza la necessità della presenza fisica di un medico/assistente sanitario. 

    Ciò consente non solo la de-ospedalizzazione precoce, ma anche una maggiore efficacia, efficienza e sicurezza dei pazienti.

    I modi in cui la telemedicina può essere utilizzata nella sorveglianza postoperatoria sono i seguenti:

    • monitoraggio dei parametri vitali del paziente, al fine di rilevare eventuali complicazioni;
    • supporto per la terapia farmacologica e la gestione del dolore;
    • visite di controllo a distanza per valutare il percorso di guarigione del paziente;
    • formazione a distanza per pazienti, familiari o assistenti su come gestire la condizione postoperatoria.
    Un anziano ottiene cure grazie alla telemedicina.

    Conclusione

    Grazie all’impiego delle ICT (le information and communication technologies), la telemedicina fornisce maggiore qualità, efficienza ed efficacia agli interventi medici tradizionali.

    Ma non solo. Consente anche l’esplorazione di nuovi orizzonti per lo sviluppo della materia.

    In questo articolo articolo hai potuto scoprire cos’è la telemedicina, quali sono le opportunità che offre, gli strumenti utilizzati e i servizi offerti

    Se tu, o un tuo caro, avrete bisogno di ricorrere all’assistenza medica a distanza, ora sai di cosa si tratta!

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    Efrem Lirusso

    Efrem Lirusso

    Laureato in tecniche di radiologia medica, vanta una pluriennale esperienza nel settore della sanità e nell’area socio-assistenziale.