Il sonno negli anziani è un aspetto che gioca un ruolo fondamentale per la salute e il benessere fisico-emotivo della persona.
L’invecchiamento porta con sé diversi cambiamenti nella vita quotidiana, influenzando la qualità del sonno e il ritmo sonno-veglia.
Le persone anziane si ritrovano spesso a dover affrontare difficoltà ad addormentarsi, con frequenti risvegli notturni.
Dormire poco e male causa, naturalmente, una serie di conseguenze negative sulla qualità della vita.
Entriamo nel vivo della questione nei prossimi paragrafi, in cui vi daremo dei consigli su come gestire il sonno negli anziani in modo corretto, promuovendo una salute duratura.
Quali sono i fattori che influenzano il sonno negli anziani?
Devi sapere che il sonno è un aspetto che, durante la terza età, può essere influenzato da un’ampia gamma di fattori, che vanno al di là del semplice invecchiamento.
Ecco una serie di elementi che possono incidere in modo più o meno marcato sulla qualità del riposo.
Cambiamenti ormonali e ritmo circadiano
L’equilibrio ormonale è, naturalmente, influenzato da una combinazione di fattori genetici e ambientali, nonché dallo stile di vita del singolo.
Va detto però che l’avanzare degli anni porta con sé una serie di cambiamenti a livello ormonale: la melatonina diminuisce e il cortisolo (ormone dello stress) tende ad aumentare.
E se parliamo di qualità del sonno, la melanina gioca un ruolo di attacco.
Si tratta di un ormone prodotto dalla ghiandola pineale nel cervello e strettamente collegata con il ritmo circadiano, vale a dire il ciclo biologico che regola il ritmo sonno-veglia.
Insomma, la melatonina e il ritmo circadiano lavorano insieme per ottimizzare il riposo notturno migliorandone la qualità.
Per essere più precisi, la melatonina viene regolata dal ritmo circadiano: viene rilasciata principalmente durante le ore notturne, all’abbassarsi delle luci.
In effetti, l’elemento che guida il ritmo circadiano è il nucleo soprachiasmatico (NSC), gruppo di cellule che si trovano nell’ipotalamo del cervello.
L’NSC funziona come un vero e proprio orologio-coordinatore-interno, ricevendo segnali da fonti diverse, dall’esposizione alla luce ad altri fattori ambientali.
Problemi di salute
Le condizioni di salute alterano la qualità di riposo delle persone anziane: basti pensare a coloro che soffrono di dolori cronici associati a disturbi come artrite, artrosi o altre patologie muscolo-scheletriche.
Trovare la posizione comoda per dormire può essere molto difficile, causando risvegli frequenti durante la notte e, di conseguenza, stanchezza durante il giorno.
Un altro disturbo molto diffuso è l’apnea notturna, che si manifesta con ripetuti blocchi delle vie aeree durante il momento di riposo.
L’apnea notturna interrompe il normale flusso di ossigeno al cervello e al corpo, causano frequenti risvegli.
Tra i problemi di salute che influenzano il riposo negli anziani troviamo disturbi neurologici come il morbo di Parkinson o la malattia di Alzheimer, alla base di episodi di agitazione e disturbi del sonno REM.
In presenza di condizioni di salute difficili da gestire, vi consigliamo di rivolgervi a un medico professionista per una valutazione accurata e un trattamento mirato.
Ridurre l’impatto di questi problemi di salute può incidere positivamente sulla qualità del sonno negli anziani.
Non parliamo solo di terapia farmacologica, ma anche di cure olistiche per migliorare il benessere generale.
Assunzione di farmaci
Gli effetti collaterali di alcuni farmaci possono interferire con il sonno negli anziani a causa di impatti diretti sul ritmo circadiano o sul sistema nervoso centrale.
Va detto che i sintomi variano da persona a persona, e cambiano in base a dosi, durata dell’assunzione e interazione con altri farmaci.
Se sospettate che i problemi di sonno dell’anziano potrebbero essere correlati all’assunzione di farmaci, vi consigliamo di consultare il vostro medico o farmacista di fiducia.
Come migliorare la qualità del sonno degli anziani?
Che il sonno sia un aspetto fondamentale per la salute e del benessere negli anziani, non c’è alcun dubbio.
Un riposo notturno ristoratore è essenziale per affrontare le sfide quotidiane, mantenere una buona salute e garantire un invecchiamento attivo e soddisfacente.
Per questo motivo, vi consigliamo di:
- svolgere attività fisica in modo regolare, da passeggiate (anche brevi) a esercizi di ginnastica leggera o stretching;
- evitare di assumere pasti pesanti e cibi piccanti prima di andare a dormire, limitando il consumo di caffeina e alcol per evitare problemi di indigestione;
- preferire brevi sonnellini a lunghe dormite pomeridiane, meglio se lontani dall’ora di coricarsi,;
- cercare di trascorrere tempo all’aria aperta durante il giorno, per favorire il corretto funzionamento del ritmo circadiano;
- limitare l’esposizione alla luce blu prima di dormire, evitando di utilizzare dispositivi elettronici come smartphone, tablet e computer (interferisce con la produzione di melatonina);
- dedicarsi a hobby e attività ricreative, dalla lettura per libri per anziani alla musicoterapia: la serenità è la medicina numero uno contro l’insonnia, diminuendo lo stress e favorendo un sonno tranquillo e profondo.
Conclusioni
Migliorare la qualità del sonno negli anziani è una parte fondamentale di un invecchiamento sano e soddisfacente.
Scegliere uno stile di vita sano, adottare abitudini positive e prendersi cura del proprio riposo notturno può fare una grande differenza nel favorire il benessere generale e mantenere una buona qualità della vita nella terza età.
Efrem Lirusso
Laureato in tecniche di radiologia medica, vanta una pluriennale esperienza nel settore della sanità e nell’area socio-assistenziale.